Le mie
migrazioni
Le mie migrazioni
nasce, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, da un genuino e profondo interesse nutrito dall’autrice nei confronti dell’affascinante fenomeno delle migrazioni degli uccelli.
La realtà della migrazione, prima di diventare metafora e ferita in grado di generare apertura tra il mondo dell’esperienza e il mondo simbolico, ha inciso profondamente in una serie di riflessioni che hanno portato alla maturazione dell’opera.
L’autrice della raccolta è assolutamente convinta del fatto che, se non fosse nata con i piedi, avrebbe avuto in sorte un paio d’ali, e Le mie migrazioni rappresenta la complessità delle esperienze vissute da una principiante del volo.
La scrittura è linfa. Ed è proprio attraverso l’intreccio di parole e significati che la raccolta mostra la sua natura più intima, dando voce ad anni di dolorose, indomite, appassionate esplorazioni.
Ad anni di profondissime migrazioni.
La realtà della migrazione, prima di diventare metafora e ferita in grado di generare apertura tra il mondo dell’esperienza e il mondo simbolico, ha inciso profondamente in una serie di riflessioni che hanno portato alla maturazione dell’opera.
L’autrice della raccolta è assolutamente convinta del fatto che, se non fosse nata con i piedi, avrebbe avuto in sorte un paio d’ali, e Le mie migrazioni rappresenta la complessità delle esperienze vissute da una principiante del volo.
La scrittura è linfa. Ed è proprio attraverso l’intreccio di parole e significati che la raccolta mostra la sua natura più intima, dando voce ad anni di dolorose, indomite, appassionate esplorazioni.
Ad anni di profondissime migrazioni.
Chiara Cecere
è nata a Roma nel 1999. Tra i dodici e i quattordici anni partecipa a diversi concorsi di poesia, tra cui il “Keats and Shelley Poetry Competition” presso la Keats-Shelley House. Laureata in Filosofia, attualmente si sta specializzando in Editoria e Scrittura. Nel 2021 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie dal titolo Vietato annaffiare i fiori.
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